In questo momento di crisi e ansia diffusa, i leader possono fare la differenza per il benessere delle persone nelle organizzazioni.
In questo momento di crisi e incertezza, dovuta a scenari pandemici, economici spesso incontrollabili se non prospettati addirittura come apocalittici, quella che i leader stanno vivendo nelle organizzazioni è una delle sfide più grandi di sempre: far sì che le persone, pur essendo delocalizzate, lavorando a distanza e spesso in preda ad emozioni di ansia, possano sentirsi comunque unite e motivate.
Qualche tempo fa, durante un assessment ho incontrato un direttore punto vendita di una catena nazionale italiana. Durante il colloquio, mi hanno colpito i termini in cui questa persona si riferiva al punto vendita da lui gestito.
Diceva esplicitamente che sentiva il negozio come il suo e che quindi, se accadeva qualcosa di problematico in negozio, era come se accadesse a casa sua. Ampliando il discorso, considerava i clienti come degli ospiti che venivano a trovarlo a casa. L’incontro era quindi ispirato ai massimi criteri di accoglienza, cordialità, ascolto.
In quell’azienda le persone erano veramente connesse con il senso del proprio lavoro e quindi con il senso del servizio proposto.
Tra queste persone e l’azienda non c’era un atteggiamento di separazione del tipo “loro – me”, ma si viveva un “noi”, un’intesa collettiva e condivisa verso obiettivi comuni, che erano sentiti da tutti come importanti.
Ri-connettersi al senso.
Questo è quello che spesso manca, soprattutto nelle grandi organizzazioni, che sono, in genere, parcellizzate e in cui la visione è una visione specifica, di dettaglio operativo e in cui di frequente i leader non sono abituati a comunicare il “perché” delle cose, ma sono molto presi dal comunicare il “cosa”, il “come” e l’ “entro quando”.
Nello scenario attuale tutto questo non è più sufficiente. Le persone nutrono ansia e timori per il futuro, hanno perso i propri punti di riferimento ed è di grande importanza che esista qualcosa che aggreghi il team di lavoro intorno ad un valore positivo, al senso e al perché del proprio lavoro, piuttosto che lasciare che le persone si ritrovino intorno a sentimenti di ansia per il futuro. Si configura, in seguito a questa crisi e agli eventi che stiamo vivendo, un nuovo tipo di leadership all’interno delle organizzazioni che è una leadership legata all’essere creatori di senso.
Paure nuove, problemi antichi.
Quando evidenziamo i pericoli derivanti da ansia e timori per il futuro non ci troviamo davanti a problematiche nuove, esistevano, infatti, anche prima dell’epoca Covid19. E anche prima il lavoro nelle organizzazioni era parcellizzato e poteva accadere, immersi nell’operatività, che si perdesse un po’ il senso di quello che si stava facendo, in un’ottica più globale.
Nel recente passato però, c’erano dei momenti, anche informali, ad esempio intorno alla macchinetta del caffè, in cui poi la relazione con il proprio team e i propri colleghi andava a sopperire e a curare questo tipo di problematiche, nutrendo il senso di appartenenza e condivisione tra le persone.
Adesso, nel momento in cui le persone lavorano prevalentemente da casa, questi correttivi e i “sistemi relazionali” che andavano, seppur in modo informale, a ridurre la mancanza di senso non ci sono più. Le persone si trovano sole, con un forte rischio di isolamento, che, ricordiamolo, non è solo un isolamento relazionale, ma è anche un isolamento di senso.
Cambiamento e complessità nel mondo del lavoro.
Il lavoratore da remoto può trovarsi da solo di fronte al cambiamento, di fronte alla complessità, da solo a dare un senso alle cose.
E allora di cosa hanno bisogno le persone per il successo dell’impresa in questo momento?
Hanno bisogno di qualcuno che le aiuti a creare e condividere questo senso.
È da notare però che dare senso non è necessariamente trovare coerenza perché spesso la coerenza non è più di questo mondo e di questo momento specifico.
A causa della fluidità degli scenari e dell’imprevedibilità del contesto, i leader si trovano a dover dare un’ informazione o una direttiva per poi dire l’esatto opposto. Ad esempio a sponsorizzare, promuovere e favorire il lavoro da casa, con toni entusiastici per poi, qualche tempo dopo, invitare con insistenza al ritorno in ufficio con argomenti altrettanto motivanti.
Domande che creano senso.
Oggi quindi trovare il senso da parte del leader vuol dire, nonostante tutti i cambiamenti, nonostante a volte la terra ci tremi sotto i piedi, rispondere ad alcune significative domande: attorno a cosa, di più grande, ci possiamo unire? Qual è veramente il valore che il nostro lavoro può portare alla nostra organizzazione e cosa può portare alla società? In cosa possiamo fare la differenza? Cosa per noi è importante e allo stesso tempo ha un effetto positivo sul momento attuale?
Queste domande fanno sì che l’attenzione delle persone si concentri su qualcosa di più grande di più riempitivo e gratificante, invece di perdersi nell’ansia operativa e nei labirinti dell’incertezza.
Irene Morrione