Lavorare sul sistema, anziché nel sistema
di Irene Morrione
In questa divertente sfida, ogni membro del gruppo ha un obiettivo individuale, quello di togliersi un calzino, e un obiettivo di gruppo, tenere il secchio con l’acqua in equilibrio. La situazione è la seguente: nel momento in cui un membro si concentra troppo sul proprio obiettivo individuale, dimenticando quello di gruppo, l’acqua si rovescia bagnando tutti quanti. Una semplice ed azzeccatissima metafora di ciò che avviene nei team di lavoro.
Anche nei team con grande affiatamento e produttività, spesso osserviamo questa dinamica: per essere efficienti ed efficaci, i membri iniziano a focalizzare la propria attenzione ed energia esclusivamente su ciò che rientra nel proprio ambito individuale. Nel breve termine, questo porta a una performance eccellente del singolo, ma nel lungo termine l’impatto complessivo è devastante: le persone troppo focalizzate sui propri obiettivi individuali perdono di vista la comunicazione con gli altri. Così facendo, non utilizzano le risorse dell’intero gruppo, spesso replicano i processi, la conoscenza si fraziona in tante parti, e le persone diventano gelose delle proprie attività e delle informazioni che possiedono. Di conseguenza, aumentano i momenti di conflittualità e il gruppo nel suo insieme diventa meno efficace e meno efficiente.
COME PRENDERSI CURA DEL TEAM, INTESO COME SISTEMA
Per questo motivo, ogni team dovrebbe dedicare momenti specifici a prendersi cura del gruppo, inteso come sistema: porsi delle domande su come stiamo lavorando, interagendo e comunicando, senza entrare nei contenuti dei progetti e delle performance. Io lo chiamo “lavorare sul sistema anziché nel sistema”. Questi momenti sono fondamentali per mantenere in salute il team, ma spesso vengono visti dai leader e dalle organizzazioni come perdite di tempo, poiché non specificatamente attinenti alle attività di lavoro.
In molte organizzazioni è diffusa la prassi di organizzare team building intesi come momenti entusiasmanti e motivanti ad alto impatto emotivo, magari una volta all’anno (se va bene). Certamente, queste giornate possono essere utili, ma ciò che veramente serve al team è una manutenzione costante e periodica del suo modo di funzionare. Questa manutenzione deve essere una priorità per il leader e per tutti i membri del team.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Come Into the Change, quando veniamo chiamati per organizzare un team building, cerchiamo non solo di far vivere alle persone un’esperienza memorabile e ad alto impatto, ma anche di trasmettere al leader e ai membri del team delle modalità funzionali con cui prendersi cura del team come sistema durante tutto l’anno.
Il team, come entità, deve sviluppare una capacità di auto-osservarsi: in cosa sta funzionando e in cosa non sta funzionando nel proprio modo di lavorare come team. Solo così è possibile correggere sul nascere meccanismi disfunzionali, ma naturali, che alla lunga portano a rovesciare il secchiello dell’acqua.