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Tiziano Ferro: la forza della vulnerabilità

Il documentario su Tiziano Ferro, disponibile su Amazon Prime Video dal 6 novembre, racconta l’ascesa del cantante.  Ma ci fa scoprire anche aspetti inattesi della fragilità.

La prima scena si apre con un incontro del gruppo di Alcolisti Anonimi di Los Angeles, durante il quale i partecipanti fanno le rispettive presentazioni. Fra questi c’è anche Tiziano Ferro.

Il documentario racconta i momenti più bui nella vita del cantante: dai problemi con l’alimentazione durante l’adolescenza, al senso di inadeguatezza da lui provato per la propria omosessualità, incompatibile con l’immagine dell’uomo “macho” e seduttore richiesta dalle case discografiche e nel mondo dello show business, alla dipendenza dall’alcol

La forza della fragilità.

Durante il documentario Tiziano Ferro piange e si commuove moltissimo. Ciò avviene anche in occasione del Festival di Sanremo del 2020 quando, preso dall’emozione, non riesce a portare a termine l’esecuzione del brano Almeno tu nell’ universo. Raggiunto sul palco dal conduttore Amadeus, mostra a tutto il pubblico il proprio fallimento esclamando in lacrime: “ho rovinato tutto”. Nonostante le preoccupazioni del cantante, questo momento di debolezza ha reso la sua performance ancora più emozionante. La forza di mostrare le proprie fragilità senza nasconderle, fa di lui un personaggio estremamente credibile, autentico ed amato.

Questo è il messaggio del documentario:  la società in cui viviamo ci induce a credere che dobbiamo rispettare determinati modelli. Tiziano Ferro, cantante pop, avrebbe dovuto essere magro, eterosessuale, seducente. Tuttavia, è solo quando mostra la propria diversità, che tutti ne riconoscono la forza e l’autenticità.

Il coaching e il potere delle soft skill.

Tutto questo avviene anche nelle organizzazioni: spesso nei percorsi di coaching viene chiesto di aderire a determinati modelli di leadership. Ma la vera potenza comunicativa di una persona sta nella coerenza, ovvero nella capacità di essere se stessi.

Il docufilm non si limita a raccontare le vulnerabilità del cantante e i momenti più difficili della sua vita. Mette in luce anche la sua passione per la musica che, come dichiara lui stesso, “lo ha salvato, è stata una finestra da cui urlare”, e  l’ importanza dell’amore. L’ amore è presente nella vita di Tiziano Ferro in diverse forme: è amore per il proprio compagno e per i cani da lui adottati. Più in generale,  può essere  inteso anche come la forza delle emozioni. Queste, se condivise e non represse costituiscono una forma di comunicazione potentissima. Basta vedere i commenti sotto al video dell’esibizione di Tiziano Ferro a Sanremo per comprendere quanto questo sia vero: centinaia di persone lo ringraziano per quel suo “errore” che lo ha reso meno perfetto ai loro occhi e ne ammirano la forza. 

Questa forza, tuttavia, non è riconosciuta dallo stesso cantante che,  ancora oggi, è legato all’immagine di ragazzo in sovrappeso che lo ha accompagnato durante tutta l’adolescenza. Come afferma all’inizio “ l’impopolarità è un attributo quasi genetico che ti porti dietro e di cui non ti liberi mai”. 

La fragilità. Una forza tranquilla.

Il messaggio del docufilm, rappresentato dal paradosso secondo cui la fragilità, portata alla luce, diventa la propria forza, è chiaramente espresso nella preghiera della serenità, con cui si apre il documentario: “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscere la differenza”. È questa la chiave del successo di Tiziano Ferro: accettare le proprie debolezze permette in alcuni casi di cambiarle, ma soprattutto di diventare un esempio per gli altri. Trasferendo quanto detto al mondo delle organizzazioni,  l’insegnamento che si ricava è quello di provare ad accettare le proprie vulnerabilità ed i propri difetti senza voler essere qualcun’ altro.

Irene Morrione

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