Spesso i leader tendono a credere che la fiducia in se stessi e l’umiltà siano concetti opposti e, nella maggior parte dei casi, non amano questa parola: “UMILTÀ”
In realtà l’umiltà è un atteggiamento di apprendimento nel qui ed ora. Il leader umile è colui che riconosce di non avere tutte le risposte, ti permette di dire “non lo so” ed è campione nel porre domande che mettano gli altri in grado di trovare le proprie soluzioni.
Al contrario i leader sono spesso ossessionati dal controllo e dal dimostrare di avere controllo.
Questo atteggiamento è del tutto anacronistico se pensiamo alla complessità dei mercati e delle organizzazioni oggi, dominate da cambiamenti costanti, incrementali e nella maggiore parte dei casi del tutto incontrollabili.
Quando di fronte a questa incertezza i leader sono in grado di esprimere con umiltà il loro non sapere e il non avere tutte le risposte, ciò lascia spazio al gruppo di esprimersi tirando fuori idee, dubbi e orientandosi verso comportamenti di apprendimento.
Il tema dell’umiltà è direttamente proporzionale alla sicurezza psicologica, è impossibile immaginare un team in cui le perone si sentano ok nel esprimere dubbi, perplessità, domande e paure quando c’è un leader che fa tutto e che per primo non si mette in discussione.
Affinché possano esprimere questa importante qualità i leader dovrebbero prima di tutto essere e sentirsi persone centrate, mentre spesso è proprio l’insicurezza di fondo che li spinge a costruirsi una falsa maschera di invincibilità. Chiunque si trova in una posizione di potere all’interno di un organizzazione dovrebbe lavorare su se stesso per coltivare quelle radici di reale sicurezza che ti permettono di dire anche “non lo so”.
IN PARTENZA…
A gennaio partirà la terza edizione di “Leader as a Coach”, un percorso di alta formazione realizzato in collaborazione con ISFOR pensato per i leader di oggi che sono chiamati ad affrontare trasformazioni veloci e imprevedibili.
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